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16h 32m
Editore: BUR Biblioteca Universale Rizzoli
Anno: 1965
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 496 Pagine
Isbn 13: 9788817853804
Coraggiosamente, spietatamente autobiografico, questo libro di Oriana Fallaci si distingue anche per un particolare che sconcerta: nessuno dei suoi personaggi è inventato, tutti appartengono clamorosamente alla cronaca quotidiana e sono chiamati coi loro veri nomi come in un reportage giornalistico. Il soggetto è inatteso, inquietante: il diario di una donna moderna lanciata alla scoperta del nostro futuro, la straordinaria avventura del viaggio alla Luna e agli altri pianeti, il trionfo di una società tecnologica che con le cosmonavi e i calcolatori elettronici cambia perfino la morale e i sentimenti. Il diario prende l'avvio dal conflitto col padre cui la protagonista, cioè la stessa Fallaci, si rivolge durante l'intero libro. Tessendo con lui una polemica ora nostalgica e amara, ora spregiudicata e divertente, essa affronta l'abisso che divide due generazioni: i vecchi saldamente ancorati alla Terra e al passato, i giovani tesi verso un domani di orizzonti vertiginosi. Passano in rassegna le vicende degli ultimi vent'anni: miti noti e crollati, illusioni vissute e deluse. La protagonista li misura e li interpreta con le vicende, i miti, le illusioni di oggi: un razzo lanciato nel cosmo, un uomo destinato a colonizzare la Luna e gli altri pianeti: la Terra è ormai troppo piccola. Si alternano momenti di scetticismo e di fede, di paura e di esaltazione: è lei che va alla disperata ricerca di un ideale. Perché Teodoro, il giovane astronauta che sognava le stelle, muore in modo tanto crudele? Perché altri dovranno morire in modo anche più crudele? Che significato ha il loro sacrificio? Chi sono questi eroi visti da vicino? Saremo veramente costretti a mutare la forma del nostro corpo, a procreare I nostri figli nelle cosmonavi? Qual è il prezzo per continuare la Vita se il Sole muore? Dove porta questa esplorazione dello spazio? Dove stiamo correndo e perché? Combattuta in un labirinto di dilemmi, la protagonista dà alla fine una risposta logica, chiara, senza pietà. E la sua diviene una arringa in difesa del futuro che la staccherà per sempre, dolorosamente, dal passato e dal padre.
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Euphiia
Non solo per gli appassionati di scienza, per i curiosi delle imprese spaziali. Questo libro è per tutti. Già i dialoghi iniziali con Ray Bradbury (secondo e terzo capitolo) valgono il suo acquisto. Non manca proprio nulla: personaggi interessanti (che acquistano punti in più pensando che non sono di fantasia), riflessioni e denunce sull'alienazione tecnologica, su Dio, su una possibile vita futura per l'umanità. A volte si ha l'impressione di confluire nella fantascienza, con il pensiero delle macchine che si guidano da sole, o con l'idea che l'uomo sarebbe presto sbarcato su Marte: tutte conseguenze della febbre di progresso e speranza che aveva colpito l’America degli anni ’60. La California di allora amava il cibo precotto, l’erba sintetica, i distributori automatici, l’utilizzo dell’auto anche per piccoli spostamenti. Di fronte a tutto ciò, l’atteggiamento di Oriana resta equilibrato: polemico se necessario, fiducioso se opportuno. Nelle sue riflessioni ritroviamo i dubbi e le domande che ci poniamo ancora oggi, rendendo il libro, per molti aspetti, estremamente attuale. Non mancano scene emozionanti, in cui la validità delle capacità umane non può che essere riconosciuta, apprezzata ed essere motivo d’orgoglio, tanto da portare Oriana ad affermare che “per un minuto, uno stupendo minuto, avevo fatto la pace con gli uomini: m’ero accorta che gli uomini sono davvero grandi.”
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