Tempo di lettura:
10h 30m
Editore: Mondadori
Anno: 2015
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 315 Pagine
Isbn 10: 880464821X
Isbn 13: 9788804648215
Filadelfia, 1975. In un campus prestigioso e progressista, una ragazza viene trovata morta in circostanze non troppo chiare. Di Minette Swift si sa che era una studentessa dal carattere deciso, scostante e facilmente suscettibile. Ma soprattutto era una delle poche ragazze di colore in quella scuola all'avanguardia. Genna Hewett-Meade era la sua compagna di stanza e, all'opposto, è una personalità tranquilla, accomodante: una ragazza dell'upper class che tenta in tutti i modi di riparare agli involontari privilegi che la sua educazione elitaria le ha assicurato. Le due non sono propriamente amiche, ma in qualche modo dividono una parte delle loro giornate. Così, quando a metà del loro primo anno Minette diventa improvvisamente il bersaglio di un'ondata di offese e molestie razziste, Genna sente il dovere di proteggere l'amica, costi quel che costi... Quindici anni dopo, tormentata dal ricordo di quella morte, Genna proverà a ritornare indietro a quei mesi, alle settimane, fino a ricostruire le poche ore che hanno preceduto la morte tragica di Minette. Guardando in faccia la propria identità, chiedendosi quanto le strutture sociali in cui lei stessa era immersa abbiano avuto a che fare con quella morte. Genna si troverà costretta a rimettere in discussione la sua famiglia, a cominciare dal padre, un avvocato di spicco nella difesa dei diritti civili.
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Stefi
La vicenda è ambientata in Pennsylvania negli anni '70, Genna è la figlia di Max, un avvocato e Veronica, casalinga, coppia hippy e dalle idee liberali. Genna sceglie di andare nel college fondato da vecchi antenati della sua famiglia quacchera e si ritrova come compagna di stanza Minette, una delle pochissime ragazze nere dell'istituto. Minette è una ragazza arrogante, altezzosa ed estremamente religiosa, Genna è affascinata da lei e dalla sua famiglia così unita completamente diversa dalla sua che è invece totalmente scapestrata. Il carattere difficile di Minette si fa subito notare e chiaramente anche il razzismo, tema importante della storia, sì ma non principale. Infatti un tema caro a questa scrittrice cioè il rapporto padre - figlia è fortemente presente, oltre all'onestà intellettuale e all'ipocrisia, infatti la situazione si evolve in una grave spirale di doppiezza ( da qui forse il titolo del libro? Chissà ...), debolezze psicologiche e violenza non solo fisica.
"Mi chiedevo se il gesto non fosse stato puramente personale, diretto contro Minette come individuo, e non 'razzista'. Tuttavia con quale fulminea crudeltà il personale diventa razziale! Come se, sotto l'odio comune, ci fosse un odio più profondo, più virulento e letale da intercettare." C'è molto su cui riflettere durante la lettura di questo libro, come sempre avviene leggendo Joyce Carol Oates, nessuna descrizione, nessun evento, nessun dettaglio è posto lì a caso. La solita scrittura ansiogena, martellante e meticolosa della Oates ha fatto sì che io faticassi all'inizio ad entrare nella narrazione, forse ero poco disposta anch'io, in seguito mi ha conquistata, come sempre.
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