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                  14h 54m
                
Editore: Adelphi
Anno: 1977
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 447 Pagine
Isbn 10: 8845901025
Isbn 13: 9788845901027
                  «Non è facile sopportare pensieri così intelligenti, audaci e 
impertinenti» scriveva Freud a Groddeck nel febbraio del 1920 a 
proposito dello Scrutatore d’anime.
 Questo singolare romanzo,
 l’unico che Groddeck abbia scritto, era stato fino allora rifiutato da 
vari editori, piuttosto scandalizzati dal suo contenuto, e fu proprio 
Freud a farlo accogliere fra le pubblicazioni della casa ufficiale del 
movimento psicoanalitico, il Psychoanalytischer Verlag, e con tutti gli 
onori: «Dobbiamo tutti dirle grazie per il sorriso delizioso con cui, 
nel suo Scrutatore d’anime, ha rappresentato le nostre indagini sull’anima, altrimenti tanto serie».
 La straordinaria idea di Groddeck, nello Scrutatore d’anime, è di fare dell’Es il protagonista di un romanzo. Il romanzo psicoanalitico
 annunciato nel sottotitolo diventa allora innanzitutto uno sfrenato 
romanzo picaresco, scosso da una inesauribile comicità  e allegria, 
cronaca del grave sconquasso prodotto dall’irruzione dell’Es nei più 
vari ambienti della Germania prussiana – nelle birrerie e nelle 
prigioni, fra principi e truffatori, socialisti e femministe, militari e
 medici, donne leggere e signore prudes. Portatore, eroe e 
vittima dell’Es è qui un borghese di mezza età , scapolo e benestante, 
che conduce una vita quieta e lievemente ottusa fino al giorno in cui 
una rivelazione improvvisa lo convince ad abbandonare ogni sua idea 
precedente e perfino il suo nome e a gettarsi all’avventura, 
trasformandosi in un geniale buffone, totalmente privo di senso del 
pudore e della dignità , insieme regredito all’infanzia e asceso alla 
saggezza, pronto a diffondere ovunque una buona novella che tutti 
giudicano assolutamente sconveniente, ma da cui tutti, in qualche modo, rimangono contagiati. Il contagio interiore
 è, di fatto, il grande mezzo con cui l’Es opera nel mondo le sue 
mirabili trasformazioni. Ed è proprio questa la folgorante visione che 
ha fatto del borghese August Müller il trickster Thomas Weltlein.
 Nel corso di una snervante lotta da lui ingaggiata contro un esercito 
di cimici che avevano invaso la sua camera da letto, il signor Müller 
prende la scarlattina, delira e, una volta guarito, si accorge che la 
sua malattia ha sterminato le cimici, che ne sono rimaste contagiate. 
Scocca a questo punto la scintilla della rivelazione, August Müller 
diventa Thomas Weltlein e comincia a vivere una nuova vita, guidato 
dall’Es. Da quel momento attraverseremo con lui una galleria di 
personaggi disparati (che compongono fra l’altro una satira scorticante 
della Germania), subito coinvolti da Weltlein in conversazioni 
intimissime e irriverenti, e ben presto apparirà  chiaro che non solo i 
discorsi di Weltlein espongono le teorie di Groddeck, talvolta in 
formulazioni ‘selvagge’ che solo in questo testo ha osato, ma che anche 
altri tratti di questo incantevole personaggio rimandano alla persona 
Groddeck. Mai, infatti, come attraverso il suo felice alter ego 
«scrutatore d’anime» Groddeck è riuscito a parlare senza riguardi verso 
il persecutorio buon senso, accettando con tranquilla ironia il ruolo 
del folle. E mai, soprattutto, è riuscito a comunicare con altrettanta 
intensità  quel sentimento di esilarante liberazione che la scoperta 
dell’Es suscitò in lui – e dovrebbe suscitare nella vita di tutti.
                
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