Tempo di lettura:
4h 16m
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2025
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 128 Pagine
Isbn 13: 9788855443517
Nelle notti senza tramonto di una Pietroburgo estiva e deserta il cielo luminoso sembra propiziare incontri fatali. Come quello tra un timido sognatore che vaga senza meta fra palazzi e canali, prigioniero delle sue chimere, e una bella e malinconica fanciulla che si strugge di nostalgia per il suo innamorato. Per quattro notti i due sconosciuti mettono a nudo le loro anime e si confidano pene e solitudini. Per quattro notti il giovane sognatore prova a inseguire l'amore, finché l'alba dell'ultimo mattino dissolve ogni illusione lasciandolo solo col suo disincanto. Eppure nulla potrà mai cancellare l'inattesa felicità che quell'incontro gli ha regalato. Pubblicato nel 1848, il «romanzo sentimentale» del giovane Dostoevskij con la sua atmosfera magica ha incantato generazioni di lettori e ispirato maestri del cinema come Luchino Visconti e Robert Bresson.
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Recensioni
Lollo98 ( spedizioni il 13/09 )
Libro veloce ma stupendo. Adoro la delicatezza nel descrivere il rapporto tra i due protagonisti. Finale che ti lascia a pezzi. Super consigliato!
_elescarn
“Era una notte incantevole, una notte come forse può capitare soltanto quando siamo giovani, mio caro lettore. Il cielo era così stellato, così luminoso, che, guardandolo, si era costretti a chiedere a sé stessi, involontariamente: è mai possibile che possano vivere sotto un simile cielo persone arrabbiate e capricciose? Anche questa è una domanda da uomo giovane, caro lettore, da uomo molto giovane; ma che Iddio ce ne mandi di simili più spesso, per rallegrarci l'animo!” (pag. 7)
“Davvero, sono pronto a credere, in certi momenti, che tutta quella vita non sia soltanto un'eccitazione del sentimento, un miraggio, un inganno dell'immaginazione, ma che essa sia davvero una realtà attuale ed essenziale!” (pag. 53)
“Perché non dire subito schiettamente quello che ci pesa sul cuore, se si sa che le nostre parole non saranno ripetute, così, al vento? Invece ognuno ha l'aria di essere più severo di quello che non sia in realtà, è come se tutti temessero di offendere i propri sentimenti, con l'esprimerli troppo spesso...” (pag. 98)
“[…] però, davvero, vi amerei così tanto che se anche voi amaste ancora e continuaste ad amare colui che io non conosco, voi tuttavia non vi accorgereste in alcun modo che il mio amore vi fosse di peso. Voi sentireste soltanto, vi accorgereste soltanto, in ogni momento, che accanto a voi batte un cuore, un cuore tanto, tanto riconoscente, un cuore ardente, che per voi... Oh, Nastjen'ka, Nastjen'ka! che cosa avete fatto di me!” (pag. 111)
“Che sia sereno il tuo cielo, che sia luminoso e tranquillo il tuo caro sorriso, che tu sia benedetta per quel minuto di beatitudine e di felicità che tu hai dato a un altro cuore solitario e riconoscente! Dio mio! Un intero attimo di beatitudine! Ma è forse poco anche se resta il solo per tutta la vita di un uomo?” (pag. 127)
Nicole
Mi ha spezzato il cuore e non mi è piaciuto. Forse non era il momento giusto, forse leggerne metà a maggio e metà ad agosto non ha aiutato, forse il finale era davvero troppo inaspettato per me, in ogni caso mi lascia solo una profonda amarezza.
Utente eliminato
Questo libricino è un turbinio di parole, sogni e emozioni. Così carico di significato, oserei dire un libro rivelatore. Mi ha completamente catturata, mi sono così rivista nel protagonista che mi è parso di leggere della mia vita. Una piccola perla che non può mancare nella libreria
Beatrice
Il racconto non è di genere narrativo, ma introspettivo, e costruito attraverso i dialoghi (ovviamente non realistici, ed è piacevole l'autoironia dell'autore a riguardo). Tant'è che la descrizione dei due protagonisti è indiretta, attraverso la presentazione delle loro storie e, in particolare, il protagonista maschile, di cui non conosciamo il nome, non si descrive a partire dall'aspetto fisico o caratteriale: lui è un sognatore. Questo passaggio è uno dei più belli del libro. Lo stile di Dostoevskij ferma lo scorrere del tempo e intrappola in un sogno. Il ritorno alla realtà è doloroso, come per il protagonista. La necessità di reimmergersi, impellente. Poetico è lo stile, il lessico, i personaggi, l'animo di Dostoevskij, che possiede una sensibilità e una conoscenza della natura umana invidiabili.
batlaura
Lo ritengo uno dei migliori libri che io abbia mai letto. Lo divorai in meno di due ore in un pomeriggio di dicembre e da allora mi è rimasto nel cuore. Credo che il suo punto forte sia proprio la scorrevolezza (non solo linguistica, non so come spiegarmi) e il fatto che trasporti il lettore in quella vicenda, in quell'epoca, in quella città con quei personaggi: sembra di essere lì con loro. Un must a parer mio.
Marylou_0988
Racconto intenso e romantico, ma molto lontano dalla banalità del termine, di fatti non finisce con il classico finale alla "e vissero felici e contenti", bensì con un protagonista che perde la donna a cui si è raccontato per 4 notti di seguito. Si respira in queste pagine la dolcezza dell'aria, l'avvicinamento che il protagonista desidera con la ragazza con cui si affaccia per qualche ora sul mondo, un avvicinamento che nulla ha a che vedere con la malizia, che è candido, platonico è bianco, come le notti trascorse al chiaro di luna. Questo è un racconto per sognatori. ed è uno dei miei preferiti in assoluto!
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