Tempo di lettura:
0h 52m
Editore: Independently published
Anno: 2024
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 26 Pagine
Isbn 13: 9798880272631
Iola Varga, suora e informatica americana.
Chi legge questa biografia potrebbe ricondurre il mio percorso nell’informatica alla mia stessa consacrazione spirituale, avvenuta durante la messa pomeridiana del 30 aprile del 1946, nella chiesa di St. Augustine, a Pittsburgh. Padre Severino è di fronte a me, la pelle madreperlata, piuttosto provato ormai. Morirà in meno di tre mesi (credo sentisse la fine molto vicina; io, invece, non ero neppure al corrente della sua malattia). Estrae dalla tasca una bustina scamosciata, di quelle con l’imbocco serrato da una cordicella. La allenta e vi infila le dita magre; ne ricava una catena col pendente a croce. Me la porge. È il simbolo benedetto della mia consacrazione, decido di indossarla subito, l’avrei tenuta per la vita intera. Sorrido. Sono felice, profondamente felice, e anche lui mi pare compiaciuto. Mi conosce da sette anni ormai, da quando ho fatto ingresso nella congregazione delle Suore della Carità della Beata Vergine Maria. A modo suo — a volte in maniera aspra — mi sostiene da sempre. Pecco di credere che per me abbia nutrito un’attenzione speciale. Così quel giorno — io già con la croce al collo — mi chiede:
“Iola… Iola: sei pronta a servire Dio?”
Mi afferra per le spalle.
“Ma sì che lo sei”, come se aver posto la domanda fosse stato sciocco.
Rinuncia dolcemente alla presa; rimango zitta.
“Bada bene, però. Non c’è un decalogo. E non mi pare di vedere qui, in questa chiesa, un Dio bisognoso d’aiuto”.
Le parole di Padre Severino raffreddarono il mio entusiasmo.
Ricordo che tutto quello che riuscii a dire fu: “Padre, cosa dovrei fare?”
Lui mi sorrise e andò a congratularsi con suor Janette.
Impiegai due settimane per comprendere che così mi aveva liberata. Sul finire di quei giorni travagliati, ancora un po’ turbata (ma per niente insicura: direi, piuttosto, assolutamente certa dei miei propositi), decisi di intraprendere lo studio delle scienze matematiche.
Ma partire da lì sarebbe irragionevole: una donna, da adulta, è lo schiudersi della somma che si è prodotta durante la sua fanciullezza. Ricominciamo, dunque.
Sono nata a Youngstown il 7 novembre del 1921, da padre e madre di fede cattolica [...]
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