Tempo di lettura:
8h 16m
Editore: Mondadori
Anno: 1989
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 248 Pagine
Isbn 13: 9788804321774
Le storie conventuali dei secoli passati sono gremite di monacazioni forzate alle quali spesso seguivano fughe, intrighi delittuosi e perigliose smonacazioni. La veridica storia della friulana contessina Còncina, divenuta nel 1783, a diciotto anni, Suor Marianna Teresa in una clausura di Treviso, e poi restituita al secolo per sentenza ecclesiastica nel 1792, sebbene trafitta essa pure da una determinante passione d'amore, è del tutto originale ed esemplare della febbre ideologica che la Rivoluzione francese, giusto due secoli orsono, riuscì ad introdurre persino nei monasteri della Serenissima. La contessina Marianna non viene costretta a farsi suora: entra in convento di sua volontà per un voto fatto dopo essere scampata al "fuoco maligno del liquore vaioloso", ed indossa la tonaca delle domenicane "con la festa nell'anima" nonostante l'opposizione della famiglia e soprattutto del padre. Il quale cercherà di opporsi anche in seguito, quando una crisi spirituale conduce Marianna alla successiva decisione di smonacarsi, dovuta a un brillante Domenico Zuccareda che la intriga d'amore, ma soprattutto sedotta da una trascinante scoperta ideologica: a investirla, nelle infiammate parole di Domenico è il vento di Francia e della Ragione, è la nuova civiltà della tolleranza, della eguaglianza e dei diritti di libertà individuali che, scavalcate le Alpi, irrompe nella pianura veneta.