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Attualmente non in commercio
Editore: Carocci
Anno: 2025
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 244 Pagine
Isbn 13: 9788829033102
Edward Gordon Craig è stato uno dei più influenti artisti di teatro del XX secolo, nonché uno dei più studiati. Il volume, però, non presenta una nuova analisi delle sue teorie o pratiche. È piuttosto un'indagine che prende le mosse dalla corrispondenza e dai suoi appunti personali per sondare il periodo compreso tra lo scoppio della Grande Guerra e l'affermazione dei regimi totalitari. Attraverso questo approccio si accede a una dimensione meno esplorata, eppure decisiva, della storia del teatro: una storia “intima”, capace di rivelare le motivazioni e i rapporti di forza che hanno determinato alcune scelte artistiche, ma anche gli slanci utopici, le ambizioni deluse, i progetti irrealizzabili. Al centro del libro campeggiano i legami di Craig con alcune personalità politiche e culturali dell'epoca, in particolare con Dorothy Nevile Lees, la sua stretta quanto poco riconosciuta collaboratrice; con Yvette Guilbert, celebre cantante e attrice; con i giovani attori della sua scuola inviati improvvisamente al fronte. Questa prospettiva, in apparenza privata, consente di osservare il modo in cui gli artisti della scena novecentesca hanno abitato un'epoca di rivoluzioni e cataclismi, proponendo il teatro come spazio di sperimentazione per una realtà alternativa e brandendo il sipario come una bandiera.
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