«Il Protagora» costituisce, illustra e documenta costruttivamente un ardimentoso afflato ed un preciso anelito sociale, secondo il quale si avverte la doverosità di un impegno civile della ragione critica, onde poter influire direttamente sulla società, sulla storia e, naturalmente, anche sui costumi. «Il Protagora» costituisce una sorta di tenace e fecondo “prolungamento” critico della breve, ma pur assai intensa, stagione del neoilluminismo italiano e, più in generale, della stessa stagione della Resistenza in quanto tale (ovvero colta in tutta la complessità e contraddittorietà del suo effettivo sviluppo storico-civile e culturale).
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