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Doppio nodo (2)

Rosamond Smith

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Thriller

Editore: Bompiani

Anno: 2011

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 352 Pagine

Isbn 10: 884526680X

Isbn 13: 9788845266805

In questo thriller psicologico, Joyce Carol Oates costruisce un intreccio serrato intorno alla figura di un serial killer e alle persone che vengono colpite, e trasformate, dai suoi crimini. Persone come Matt McBride. Matt aveva appena finito la scuola superiore quando il corpo mutilato della prima vittima, un'adolescente molto popolare, venne scoperto ai margini dei Pine Barrens, nel New Jersey. Anche se la conosceva appena, Matt aveva provato da allora un profondo senso di colpa per non essere riuscito a impedire quella atrocità. Ora, un'altra giovane donna è scomparsa, e Matt conosce anche lei. E forse, anche più intimamente di quanto non sia disposto ad ammettere. A poco a poco, viene sopraffatto da un'ossessione che non riesce né a comprendere né a controllare. Il suo matrimonio, in apparenza felice, inizia a vacillare, mentre il suo strano comportamento gli attira i sospetti della polizia...
Incatenato al mistero della donna scomparsa, Matt percorrerà il labirinto dei suoi ricordi sino a confrontarsi non solo con il terribile assassino, ma anche con la sua coscienza sepolta.

Recensioni

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Stefi

Il ricordo di un delitto efferato che segna l'adolescenza di Matt McBride, torna prepotentemente nella sua vita adulta dopo che una donna, un'artista che Matt ha conosciuto superficialmente poco tempo prima, scompare nel nulla. La donna si chiama Duana Zwolle e diventerà un'ossessione per Matt. È stato lui ad ucciderla o c'è qualcun altro che la sta facendo franca?

Non so come definire questo lavoro della Oates (scritto con lo pseudonimo di Rosamond Smith, firma che ha dedicato a romanzi più misteriosi e dai temi raccapriccianti). Sembra un thriller, ma in realtà forse non lo è. Mi pare sia un libro molto cerebrale che si sofferma sulla violenza contro le donne, sulla pericolosità dei serial killer e sul "furore dell'artista mediocre contro quello dotato." Non saprei... So però che la scrittura confusionaria e ripetitiva mi ha fatto perdere più volte, spesso molto disorientata mi ritrovavo costretta a dover rileggere le stesse pagine perché non ero sicura di aver capito bene. Se con questo tipo di scrittura la Oates voleva rendere vivido il caos di una mente maniacale e ossessionata come quella del protagonista, allora ci è perfettamente riuscita. Però io non sono riuscita ad apprezzarlo.

cefrace

Tra i peggiori della Oates....

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