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Attualmente non in commercio
Editore: Einaudi
Anno: 2025
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 304 Pagine
Isbn 13: 9788806245061
Qual è il rapporto tra Atene e il suo teatro? E cosa comunica una tragedia greca alla collettività e agli individui? Sulla scena teatrale gli eroi parlano spesso con il linguaggio degli ateniesi contemporanei e si dividono su problemi che rispecchiano l’esperienza quotidiana dei cittadini. È quel meccanismo che già gli antichi definivano «anacronismo»: il cortocircuito tra mito e realtà, passato eroico e attualità politica, leggenda poetica e vita di ogni giorno. L’anacronismo è il nodo chiave dell’espressione tragica. Non può essere ridotto a un banale rispecchiamento della cronaca né inquadrato in una generica relazione con l’ideologia della “polis” democratica. È invece un gioco drammaturgico complesso che crea sulla scena un tempo sospeso e irrisolto; è una lente deformante che trasforma sia il mito sia la realtà in dimensioni inquietanti e inafferrabili. La tragedia del V secolo a.C. parla sempre di Atene. Ma ne parla in un modo paradossale che trascende la dimensione politica: il teatro diventa il luogo di una trasfigurazione del reale che apre squarci sulle dimensioni più oscure ed enigmatiche dell’esistenza. Il raffinato gioco di contrappunti tra mito e attualità richiede di essere decifrato mediante un’analisi ravvicinata dei testi. Questo libro segue anno dopo anno la messinscena di dieci capolavori di Eschilo, Sofocle ed Euripide, sullo sfondo degli eventi storici dell’Atene del v secolo a.C. Per decostruire gli ingranaggi della prodigiosa macchina della tragedia che da millenni affascina spettatori e lettori.
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