Tempo di lettura:
5h 40m
Editore: 66thand2nd
Anno: 2011
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 170 Pagine
Isbn 10: 8896538122
Isbn 13: 9788896538128
Una mattina, di ritorno da scuola, Ahn Joo Cho vede la madre scomparire su un taxi insieme al fratello minore. Il suo cervello registra una sola parola, fedeltà, impressa sulla portiera della macchina che porta via metà della sua famiglia. Da allora una domanda la perseguita: perché non ha scelto me? Mentre l’infanzia trascorre con il padre disoccupato, spesso ubriaco e violento, Ahn Joo si sente isolata, anche a scuola, prigioniera della sua triplice unicità: è coreana, non ha la madre e il padre è un fallito. Si rifugia quindi nella finzione, finendo per diventare lei stessa una finzione, costruisce un mondo fatto di bugie, soprattutto per nascondere la verità sulla scomparsa della madre, e il disprezzo per il padre la induce a vergognarsi delle sue origini. Il padre però, in un improvviso moto di orgoglio, decide di cambiare vita e di trasferirsi a Washington, dove riesce a riscattarsi e a costruire un nuovo rapporto con la figlia. Ma un’ultima, sconvolgente scoperta attende la giovane protagonista.
Raccontato dalla voce di una bambina, in un effcace equilibrio tra rabbia e ironia, Un taxi chiamato fedeltà indaga le diffcoltà e il disorientamento degli immigrati di prima e seconda generazione che desiderano sentirsi interamente parte del paese d’adozione ma si scontrano con la cultura d’origine, estranea e lontana.