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3h 16m
Un processo per stupro è un atroce documento di questi anni, il racconto della violenza subíta da una giovane donna che ha denunciato i suoi aggressori. Tratto dall'omonimo programma televisivo della 2ª Rete della Rai-Tv, opera di un collettivo femminile che ha lavorato con passione civile e pochi mezzi a disposizione, Un processo per stupro ha suscitato polemiche, contrasti e insieme grandi consensi popolari vincendo tra l'altro il Premio Italia 1979 per il migliore documentario televisivo dell'anno. Protagonista non è soltanto una ragazza, un tremendo problema, una violenza che offende tutte le persone di sentimenti umani. Protagonista è uno spaccato della società, giudici, avvocati, poliziotti, madri, amici e sorelle degli imputati, e le donne che conducono per tutti la lotta per la liberazione dai pregiudizi e dalle sopraffazioni della società maschile. Guardando il documentario alla tv e leggendo ora il testo che permette un ripensamento su ciò che si è visto, si ha proprio l'impressione di un paese diviso: da un lato l'Italia che ha il coraggio di cambiare e sa quanto è alto il prezzo della trasformazione sociale e del costume, dall'altro l'Italia che incancrenisce nella presunzione di mantenere i privilegi piú arcaici e piú degradanti. Ha scritto Franca Ongaro Basaglia nella prefazione: «L'esempio di questo processo comunque ci dà la misura dello squallore e della miseria umani che stanno sotto alla nostra cultura: stupratori che dichiarano di aver pattuito con la ragazza un compenso ma di non averglielo dato perché "non soddisfatti... non valeva la pena... è meglio mia moglie". Avvocati che per sostenere la loro tesi, arrivano a rimpiangere la prostituzione come un mestiere che "in tempi lontani e anche vicini, ci può aver visto partecipi di momenti di piacere..." Madri che, dimenticando di essere donne, oggetto di una violenza costante, arrivano a dire: "Non le ha fatto niente di male. Nun l'ha ammazzata 'sta ragazza". Una "mazzetta" di due milioni buttata sul tavolo come offerta di risarcimento e pubblico ministero e avvocati che discutono sam "congruità della somma versata in rapporto ai danni subiti"». E poi: «Ma questo squallore ha una spiegazione. È perché la donna ha osato parlare, ha osato dire ciò che è stato inventato per dominarla e farla tacere, che viene svelato ciò che il suo silenzio copriva... Quando si smaschera, il potere non sa cosa dire e dà uno spettacolo di sé che è vergognoso e che da solo conferma la forza di chi lo rifiuta».