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Tutte le mattine del mondo (0)

Pascal Quignard

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Editore: Sperling & Kupfer

Anno: 1997

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 124 Pagine

Isbn 10: 887684452X

Isbn 13: 9788876844522

Sainte Colombe, dopo la morte prematura della moglie, conduce una vita di assoluto ritiro nelle sue proprietà, totalmente dedito alla musica e alla meditazione, assieme alle due giovani figlie, cui concede come unico centro di attenzione l'educazione nell'arte della viola. Il giovane Marais, attratto dalla fama di insuperato maestro di Sainte Colombe, riesce a vincerne la scontrosità e a farsi accettare come allievo, anche grazie all'intercessione della figlia maggiore che se ne è innamorata. Dopo aver ricevuto dall'anziano maestro i primi segreti dell'arte musicale, convinto di essersi già sufficientemente formato, Marais accetta un incarico a corte, scatenando le ire del maestro, che lo allontana. Per un certo tempo Marais continua di nascosto a frequentare la casa del maestro, per incontrarsi con la figlia maggiore, divenuta nel frattempo la sua amante; questa lo conduce in segreto sotto il capanno nel bosco in cui il padre si ritira per comporre e suonare, e continua a trasmettergli i segreti tecnici e compositivi di cui è a conoscenza. Dopo breve tempo, in modo crudo e improvviso, Marais la abbandona, lasciandola incinta. La ragazza entra allora in una lenta e progressiva spirale di depressione e abbandono che la porta prima a perdere il figlio e poi a morire in circostanze drammatiche, non prima di aver chiesto e ottenuto di rivedere per un'ultima volta il suo antico amore, divenuto nel frattempo ricco e famoso. Segnato da questo incontro, ormai nella sua piena maturità artistica, Marais, dopo lunghi anni di fama e successo, si renderà conto della vacuità della esperienza artistica di corte, e ritornerà dall'antico maestro per attingere un'ultima lezione, quella che riguarda il segreto reale e più profondo della sapienza arcana di Sainte Colombe: la musica è fatta per parlare di ciò che la parola non può esprimere e, se coltivata in modo assoluto, consente l'incontro con ciò che è più profondo nell'uomo, ciò che è perduto e anche ciò che è morto, o non è mai nato. Nel suo capanno, isolato dal mondo, Sainte Colombe suona una sua composizione, Les Pleurs ("Le lacrime"), il brano che quando eseguito con profonda verità ed emozione gli consente di incontrare ancora la moglie, udirne il respiro, e assaporare con lei ancora, come un tempo, cialde e vino rosso.

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