Tempo di lettura:
5h 4m
Editore: Sellerio editore Palermo
Anno: 2025
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 152 Pagine
Isbn 13: 9788838947728
I romanzi di Max Porter sono brevi ed esplosivi, poetici e ultrarealistici; nelle sue storie la tragedia viene squarciata dalla bellezza, la natura nasconde nelle sue viscere fantasmi benevoli. Nessuno come lui è capace di questa incredibile simultaneità, di incastonare in una scrittura nuova un mondo intero, come se un incantesimo modernissimo avesse fuso assieme emozioni, gesti, passioni, luci e oscurità, forgiando la magia di un racconto. Shy è il nome del protagonista, al tempo stesso un bambino sfortunato e sofferente e un giovane uomo pericoloso e violento. Decide di fuggire nel cuore della notte, è perso nei suoi pensieri, sulle spalle uno zaino pieno di pietre. Ha 16 anni, finora ha fallito su tutti i fronti - con i genitori, con la scuola, con i suoi coetanei, con le ragazze. Ora vive a Ultima Chance, un collegio per quelli come lui, che portano il peso insopportabile del senso di colpa e di inadeguatezza. Shy non trova pace, ha continui pensieri che lo tormentano, rimugina sulle scelte sbagliate mentre le voci dei genitori, degli psicologi, degli amici lo inseguono e lo rimproverano. Dentro Shy si agita un vortice di spettri impossibili da allontanare, di demoni da esorcizzare, da cui erompono come lampi nella nebbia i momenti di grazia, di ristoro, di conforto. Nella musica elettronica che ama e ascolta in cuffia, nell'incanto dell'ambiente che lo circonda, mentre la luce dell'alba si diffonde dalle cime degli alberi alla superficie di un lago. Accendendo la tenerezza che gli appartiene e che a volte riceve. Ode alla fanciullezza, poema della fragilità, avventurosa immersione in una esaltante fame di vita, tra ombre inquietanti e un nucleo inscalfibile di speranza, tra un passato doloroso e inesplorato e il sogno abbagliante del futuro. Le brillanti invenzioni linguistiche e le creazioni letterarie di Porter trovano qui una nuova forma, in un romanzo sperimentale che commuove e travolge.
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Recensioni
Spacedone
Un romanzo sperimentale e dallo stile futurista, non adatto a tutti. A me no, di sicuro.
La storia è quella di un ragazzino disturbato e drogato che vive in un collegio e che si vuole suicidare gettandosi in uno stagno con sulle spalle uno zaino pieno di pietre. “Porta sulle spalle un sacco pieno di mi dispiace”. Mentre cammina per raggiungere la destinazione, Shy ripensa alla sua vita e ai suoi sbagli. Ai suoi monologhi interiori e ai suoi flussi di coscienza, si alternano delle voci di persone che gli pongono delle domande, ma spesso è difficile stabilire chi siano queste persone e i relativi contesti. Il lettore viene così trascinato in un turbine di pensieri e immagini deliranti, oniriche e confusionarie.
Il linguaggio di Max Porter è molto evocativo, in grado di creare delle immagini che possono essere avvertire sulla pelle mentre si legge. Più che una prosa, sembra di leggere una poesia futurista dove sono frequenti le onomatopee e dove è importante l'impaginazione stessa delle parole.
È un romanzo breve e sperimentale che forse vorrebbe far riflettere sul cinismo e sul senso della vita, ma che in definitiva a me ha lasciato proprio poco. Non capisco il senso di raccontare una storia così in questo modo, se non come mero esercizio di scrittura che però risulta fine a sé stesso. Sono comunque molto curiosa di vedere la prossima trasposizione cinematografica di Netflix con Cillian Murphy nel ruolo di direttore del collegio.