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C'era già stata una vittima, Marie Strauss. L'avevano strangolata nel sonno.
A distanza di poco tempo, ne era seguita un'altra, Grace Hawley. Sgozzata.
Ai giornali ogni volta giungeva una lettera: l'assassino usava la cortesia di avvertire che presto avrebbe colpito ancora.
Chi?
Be', questo non lo diceva, nemmeno nella sua terza lettera. Tutti, naturalmente, erano impauriti: quando un maniaco è scatenato non ha moventi o ragioni per uccidere. Uccide, e basta.
Ma forse i giornali esageravano, la gente non era poi così in preda alla psicosi come volevano far credere.
L'assassino avrebbe scelto la sua vittima come la dea bendata poteva scegliere il biglietto vincente di una lotteria. Ma chi si sente vincitore solo per aver comperato un biglietto?
E chi doveva sentirsi vittima solo perché abitava in quella città, in quel momento, con un pazzo omicida che circolava libero per le sue strade?