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Portogallo (3)

Luciano Amaral

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Viaggio

Editore: Iperborea

Anno: 2019

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 192 Pagine

Isbn 10: 8870915492

Isbn 13: 9788870915495

«Qui un tempo era tutto impero.» Per decenni il Portogallo è rimasto prigioniero di una visione di sé senza riscontro nella realtà. Il grande impero, il decimo nella storia per estensione, non ha lasciato che ferite aperte e retornados incattiviti ed emarginati. L’avamposto sull’Atlantico, con i suoi magnifici e malinconici tramonti, non era più la speranza di grandi scoperte ma la condanna alla saudade, la certezza di una vita alla periferia del mondo. Il salazarismo, una dittatura chiusa, ottusa e bigotta prima ancora che violenta, aveva lasciato un popolo a digiuno non tanto di cibo, ma di tutto il resto: società civile, rivoluzione sessuale e dei costumi, cultura, modernità, economia dei? ?servizi e apertura alla globalizzazione. Sarà per questo che? ?oggi l’espressione «miracolo? ?portoghese» non suona come una forzatura. Da qualche anno il paese ha spiccato il volo:? ?la crisi finanziaria del 2008 è ormai un ricordo, l’economia si diversifica, il turismo esplode,? ?il mercato immobiliare prospera e risplende anche la cultura, con un’elettricità che pervade? ?le arti, come le lettere e la musica. Un popolo che sta finalmente rielaborando? ?i traumi di? ?una guerra coloniale ignobile e trascinata troppo? ?in là, e che oggi è più orgoglioso della sua? ?lingua che dei suoi confini. Che nella contaminazione fra tradizione e immigrazione e nel? ?triangolo Europa, Africa e Sud America ha trovato una? ?voce nuova, unica. Certo, gli? ?equilibri politico-economici sono delicati e non tutto luccica come le acque del Tago viste? ?dalla? ?swinging Lisbona. È tutt’altro che colmata la distanza dalle strade deserte dell’interno,? ?con i boschi che le costeggiano decimati dagli incendi, e dai villaggi svuotati da flussi? ?migratori mai interrotti, mentre nella società resistono sacche di razzismo e discriminazione. Ma se oggi le caravelle dovessero salpare, le armi a bordo non sarebbero? ?i cannoni dell’uomo bianco, ma i potenti sound system di una gioventù meticcia che balla? ?tutta la notte con la consapevolezza di voler essere qui, ora.

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