L'autobiografia di un'America eccessiva, innocente, perversa. E soprattutto il bilancio di una generazione, quella degli anni Sessanta, vissuta all'insegna della tanto citata triade (sesso-droga-rock'n roll) ma anche alla ricerca di una impossibile purezza a contatto con la natura. Swanson, trasparente alter ego dell'autore, racconta le sue peregrinazioni picaresche da un letto a un bar, da un'autostrada nel deserto all'idillio, apparente, di un ruscello tra i boschi. Convinto che, se riuscirà a vedere un lupo, la sua vita cambierà. Giungendo allo stesso tempo alla consapevolezza, amara ma concreta, "che nei boschi non c'è romanticismo né redenzione possibili".
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