Le vie incantate di Parigi. Cronaca intima di una città (0)

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Pubblicato dopo la Seconda Guerra Mondiale con il titolo "Enchantements sur Paris", questo libro affascinò allora molti lettori come Raymond Queneau, Jacques Audiberti, Paul Fort, Jacques Prévert e Claude Seignolle. Potrebbe essere definito come una cronaca "poetica" dei bassifondi della vecchia Parigi tenuta, giorno per giorno, da un uomo che volle essere amico di tutte le anime perse: assassini fuori dalla prigione, vagabondi, zingari, straccivendoli, frequentatori d'osterie, trafficanti dell'ombra. Ognuno con la propria storia, di quelle riportate per "sentito dire" e di cui si conoscono solo i testimoni. Racconti strabilianti la cui trama sfiora la leggenda.L'autore, però, si preoccupa di preavvisarci: tutto quello che è riportato si dà per certo, compreso soprattutto l'incredibile, ovvero l'impossibile.Insomma, la confusione "naturale" tra fantastico e quotidiano nella testa di questi personaggi è una delle parti affascinanti di questo libro, scritto in un linguaggio splendido.Geniale ed estremamente lucido e brillante lo stile di catturare e riportare tutto quello che i passanti distratti sempre ignorano: la magia segreta dei luoghi che i parigini percorrono da secoli.Magia che tesse ancora oggi la sua trama d'ombra dietro la facciata di quella che l'autore definisce "la vie de tous le jours".La poesia e le sue chimere sono costantemente presenti. Tutto ciò non stupisce il sottile Yonnet, il quale, dopo tanto tempo, si persuase del fatto che i parigini della strada non sono meno stranieri degl'indigeni dell'Amazzonia.