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Editore: TEA
Anno: 2025
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 384 Pagine
Isbn 13: 9788850271368
Tre parole per riassumere la propria esistenza. È l'invito che un'impiegata della casa di riposo rivolge ai residenti per raccontare la loro vita. A quasi cento anni, Mook Miran pensava che avrebbe portato i suoi segreti nella tomba, invece quell'estranea le sta offrendo l'occasione per fare finalmente pace col proprio passato. Tre parole, però, non le bastano, e ne sceglie sette: schiava, artista della fuga, assassina, terrorista, spia, amante. E madre. Perché altrettante sono le vite che ha vissuto, le identità che ha dovuto assumere. Sotto lo sguardo attonito di quella che chiama affettuosamente «la sua biografa», la signora Mook parla della fame e delle privazioni che ha sofferto nascendo in una Corea occupata dall'esercito giapponese; delle tragedie che ha affrontato durante la Seconda guerra mondiale; delle scelte terribili che ha sostenuto per superare le tempeste di anni densi e implacabili; delle persone che ha imbrogliato e di quelle che ha ucciso. Non importa quale difficoltà le sia stata messa di fronte, lei ha sempre trovato la forza di sopravvivere, anche a rischio di pagare un prezzo altissimo. A poco a poco, dalle sue storie emerge la figura di una donna enigmatica e camaleontica, capace di adattarsi a ogni situazione, di combattere con efferata ferocia e di amare col trasporto assoluto di chi teme il rimpianto più della morte. Una donna che non si arrende davanti alle avversità e che affronta il destino a testa alta e alle sue condizioni. Anche quando arriva il momento di sciogliere il mistero della sua ottava e ultima vita... Grazie alla sua prosa al tempo stesso lirica e spietata, Mirinae Lee tratteggia una protagonista unica e dal fascino irresistibile, un enigma che il lettore è chiamato a risolvere ricomponendo i tasselli di una storia luminosa e travolgente, che arriva dritta al cuore.
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Recensioni
La biblioteca di Marghe
Una semplice impiegata di una casa di riposo viene incaricata di scrivere i necrologi dei pazienti e così chiede ad ognuno di loro 3 parole per descriversi; solitamente questa formula funziona bene con tutti i pazienti, spesso molti di loro non ricordano nemmeno chi sono o raccontano una miriade di frottole per dissimulare la loro solitudine o la loro vita troppo “normale”. Nel caso della 89enne Signora Mook, però tutto è diverso: 3 parole sono troppo poche e lei ne sceglie ben 7, tutte che raccontano della stessa donna sotto forma di persone diverse, schiava, artista della fuga, assassina, terrorista, spia, amante e madre. E' come se la Signora Mook avesse vissuto 7 vite oltre a quella di adesso, nelle quali ha dovuto affrontare due guerre, la fame, la sete, la perdita delle persone a lei care, un finto matrimonio e tanto tanto dolore, inimmaginabile per chiunque. Come credere a tutto questo? chiaramente non è plausibile, tanto più che la Signora Mook ha una patologia molto grave al cervello che sicuramente non la rende spesso capace di distinguere la realtà dalla finzione. Eppure nei suoi racconti ci sono troppi dettagli, troppe informazioni, tutto sembra davvero così realistico. Potrebbe davvero essere che quella vecchina, apparentemente squinternata, abbia potuto vivere una vita così complicata e camaleontica e allo stesso tempo così avventurosa?
E' già il secondo libro che leggo sulle donne durante la seconda guerra mondiale e la guerra di Korea e le storie terribili successe realmente durante quegli anni mi lasciano sempre una grande amaro in bocca. Libro molto bello a mio parere, ben scritto, molto interessante l'espediente narrativo di inserire le vite non in ordine cronologico (tutti i racconti sono stati prima pubblicati sepratamente in anni diversi dall'autrice e poi uniti nel libro con l'aggiunta del filo conduttore). Sicuramente da mettere nella lista dei libri da leggere.