Tempo di lettura:
4h 26m
Editore: Einaudi
Anno: 2014
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 133 Pagine
Isbn 10: 8806194798
Isbn 13: 9788806194796
«Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie». Si apre così la lettera che Vanda scrive al marito che se n'è andato di casa, lasciandola in preda a una tempesta di rabbia impotente e domande che non trovano risposta. Si sono sposati giovani, per desiderio di indipendenza, ma poi attorno a loro il mondo è cambiato. Perciò adesso lui se ne sta a Roma, innamorato di una ragazza insieme alla quale tutto gli sembra leggero, e lei a Napoli con i figli, a misurare l'estensione del silenzio. Che cosa siamo disposti a sacrificare, pur di non sentirci in trappola? E che cosa perdiamo, quando scegliamo di tornare sui nostri passi? Perché niente è più radicale dell'abbandono, ma niente è più tenace di quei lacci invisibili che legano le persone le une alle altre. E a volte basta un gesto minimo per far riaffiorare quello che abbiamo provato a mettere da parte. Domenico Starnone ci regala una storia emozionante, il racconto magistrale di una fuga, di un ritorno, di tutti i fallimenti, quelli che ci sembrano insuperabili e quelli che ci fanno compagnia per una vita intera.
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Recensioni
Edith&herbooks
Una lettura disturbante, una vicenda di quelle che ti auguri con tutto il cuore di non vivere mai in prima persona e che, invece, purtroppo può essere la storia di tutti noi. Due stelline non per la scrittura ma proprio perché mentre lo leggevo dovevo interrompere continuamente per rimettere a posto i pezzettini di cuore che mi spezzava, facendomi perdere via via sempre più fiducia nei rapporti di coppia. Non credo che leggerò altro di suo, per ora
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