Tempo di lettura:
15h 20m
Editore: Edizioni E/O
Anno: 2020
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 460 Pagine
Isbn 10: 8833571769
Isbn 13: 9788833571768
Parigi, 7 gennaio 2015. Due uomini armati vestiti di nero fanno irruzione nella redazione di Charlie Hebdo e sparano all’impazzata. Il bilancio è di dodici morti e undici feriti. Philippe Lançon, giornalista, è uno dei sopravvissuti all’attentato di matrice islamistica compiuto dai fratelli Kouachi. Una pallottola lo ferisce alla mano, un’altra gli porta via la parte bassa del viso: mandibola destra, parte del labbro inferiore, denti. Forse gli attentatori lo credono morto. È l’inizio di un’odissea ospedaliera che durerà nove mesi durante la quale la sua faccia viene ricostruita e rieducata, ma è anche un limbo, uno spazio-tempo intermedio sospeso tra la vita di prima che non esiste più e la vita dopo, che deve ancora cominciare. Una dimensione in cui il ricordo si mischia con la realtà e con l’allucinazione. Philippe Lançon non parla del terrorismo islamico, se non come causa incidentale del suo dramma personale, ma ci accompagna nel suo viaggio di ricostruzione fisica che si svolge in parallelo alla ricostruzione della memoria, una nebulosa popolata di episodi e di personaggi tanto del nostro tempo, da François Hollande a Ben Bella a Mario Vargas Llosa, quanto della nostra cultura, da Proust a Kafka a Thomas Mann. Ma sono ben altri i personaggi veri che lo assistono nel suo timoroso anelito di rinascita: la chirurga Chloé, il dottor Hossein, l’infermiera Annette, il portantino Lulu… Un libro intenso, commovente, vero. Un capolavoro.
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