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Legami delicati e profondi uniscono talvolta persone di diverse età; non sempre chi li osserva dall'esterno ne intende la vera natura; spessp accade che il pettegolezzo rischi di intralciarli e soffocarli. Dai diciotto ai venticinque anni Adriana Ivancich visse, con intensità e innocenza, uno di questi legami; se ne parlò lungamente e maliziosamente nell'alta società veneziana, cui Adriana apparteneva; del resto, l'uomo non più giovane cui era visibilmente legata da un sentimento assai int3enso, aveva un nome famoso: Ernest Hemingway. Lo scandalo si aggravò ancora quando apparve Di là dal diume e tra gli alberi, il romanzo che Hemingway aveva sognato ispirandosi a lei e che sembrò a molti adombrare il loro rapporto. A molti anni di distanza, l'autrice della Torre bianca è tornata con la memoria e con la sua esperienza, per dirne la verità semplice e insieme difficile; per rivivere l'ingenuità di slanci della sua giovinezza; per tracciare un ritratto affettuoso e veridico del suo Grande Amico. Ha raccontato così, sullo sfondo di luoghi cari a Hemingway (Venezia, Parigi, Cuba), una storia vera che ha il fascino, il sentimento e lo struggimento dei grandi romanzi.