Tempo di lettura:
10h 2m
Anno: 2009
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 301 Pagine
Isbn 10: 8864110100
Isbn 13: 9788864110103
Akira Kumo, un anziano stilista giapponese, vive a Parigi in una casa piena di libri. Le sue origini sono misteriose: non si sa da dove venga, non si sa che età abbia. Un giorno come tanti Akira decide di assumere una giovane bibliotecaria, Virginie Latour, per catalogare la sua immensa collezione di opere dedicate al più mutevole dei soggetti: le nuvole. A lei, che lentamente saprà conquistarne la fiducia, confida il segreto di una genealogia della scienza e della poesia meteorologica, in parte reale in parte immaginaria, cui hanno partecipato uomini che la Storia ha spesso ignorato. Luke Howard, lettore appassionato delle geografie del cielo, che all’inizio del xix secolo ha per primo classificato e dato un nome alle nubi; il pittore inglese Carmichael, che per sottrazioni successive giunse a dipingere solo nuvole e ad eliminare tutto il resto; lo scienziato Richard Abercrombie, soggiogato da una tale passione enciclopedica da fare il giro del mondo per scoprire come mutano i cieli del pianeta e, per una bizzarra concordanza, le varie forme del sesso femminile.
Forte di una scrittura cristallina e di un’impeccabile architettura narrativa, salutato dalla critica come un capolavoro, La teoria delle nuvole è un romanzo di calviniana leggerezza nel quale fantasia scientifica e poetica, romanzo d’avventura e ricostruzione storica convergono e s’irradiano attraverso i tempi e gli orizzonti più lontani: la giungla del Borneo e i plumbei orizzonti scandinavi, la piana di Waterloo e la nube atomica di Hiroshima.
Dello stesso autore
Recensioni
dianagrnlp
Una storia intensa tra teorie,nuvole, giovani bibliotecarie e scienziati. Una scrittura molto particolareggiata che piano piano svela personaggi e storie. "Subito dopo che il bombardiere di tipo b52 ha sganciato il suo carico, c é sicuramente un istante strano per quanti, se ce ne sono, hanno notato quel puntino brillante che sta scendendo lentamente verso la città, uno di quegli istanti che sembrano dilatarsi fino a perdurare, c é un momento unico in cui quei pochi uomini e quelle poche donne, se sono esistiti, si trovano in una situazione che l'uomo non ha conosciuto da secoli; un momento come hanno potuto viverlo gli indiani d'America, guardando le canne dei fucili puntati su di loro da magnifici centauri; un momento come vivono gli animali cacciati che non hanno imparato a conoscere l'uomo. "