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La regola del quadro (4)

Jung-Myung Lee

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Editore: Frassinelli

Anno: 2016

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rilegato

Pagine: 451 Pagine

Isbn 10: 8820053233

Isbn 13: 9788820053239

La mattina in cui vidi per la prima volta quel volto si impresse come un marchio a fuoco nella mia anima.
Prima di incamminarsi lungo un sentiero di montagna, alle prime luci dell'alba, Kim Hongdo fissa i fogli bianchi che la vecchiaia non gli permette più di dipingere. E su ogni foglio sembra impresso un volto, l'unico che non abbia mai potuto né voluto cancellare, quello che tanti anni prima gli era comparso davanti alla Reale Accademia di Pittura.
A quel tempo, Kim era considerato un maestro insuperabile, vezzeggiato dall'ambiente di corte e circondato da uno stuolo di studenti. Nessuno dei quali pareva all'altezza del suo straordinario talento. Finché una mattina non comparve il viso dolce e innocente dell'adolescente Sin Yunbok, che non solo aveva doti artistiche eccezionali, ma anche il coraggio di rompere i tabù imposti dalla legge, dipingendo il corpo femminile, e andando incontro a una condanna pesantissima.
Ma perché Kim assunse le sue difese rischiando la sua stessa vita? Che cosa legava i due pittori oltre la loro arte? Quale mistero aleggiava intorno alla figura di Sin, fin dalla sua nascita, che solo Kim poteva dissipare?
Ispirato alle vite di due famosi pittori realmente esistiti nella Corea del Settecento, La regola del quadro è al contempo un potente affresco storico, il delicato racconto del legame profondo tra due artisti dal destino tanto diverso, e la soluzione, una delle tante possibili, della oscura scomparsa di uno dei due.

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LeTorridiSilvia

Lee Jungmyung possiede una prosa poetica unica. Non presenta solo un racconto, una narrazione con dei fatti, in parte storici e in parte inventati, mescolandoli così bene da non riuscire a distinguere cosa sia effettivamente accaduto e cosa no. La sua è una poesia stessa nella narrazione.

Ci trasporta nell'epoca Choson della Corea, dove i due pittori protagonisti si stimolano e competono a vicenda a suon di pennellate. Solamente Lee Jungmyung poteva far scaturire l'emozione dell'osservazione di un quadro tramite la narrazione. Senza vederlo, ma immaginandolo attraverso le parole.

Potrebbe risultare una narrazione lenta, data la moltitudine di descrizioni (necessarie per capire cosa osservano i personaggi e far capire le emozioni che ne suscitano), ma ne vale la pena.

La sensibilità di questo autore per le anime delle persone non ha eguali. Da leggere e rileggere con attenzione.

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