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7h 44m
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Anno: 2004
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 232 Pagine
Isbn 10: 8838919240
Isbn 13: 9788838919244
«Macchina per scrivere storie», cioè Giorgio Scerbanenco com'era conosciuto nel suo ambiente formato di scrittori di genere e giornalisti di riviste, assunse un numero enorme di pseudonimi per le sue migliaia di romanzi e racconti, prima di approdare alle storie della Milano Nera, della Milano Calibro Nove, con cui inventava il nero italiano e il mitico investigatore Duca Lamberti. Gli servivano per intercettare quanto più poteva del gusto di massa, che accontentava sfruttando ogni possibile suggestione. Con lo pseudonimo di John Colemoore, e con i quattro romanzi del cosiddetto «ciclo del Nuovo Messico», sceneggiava, per i lettori assetati di sogni e di evasioni (ossia: di narrativa), le immagini del deserto americano con i suoi pistoleri solitari e i desperados, venuti dai western più in voga e certamente dal cow boy più malinconico di tutti, Gregory Peck. Le contaminava con il prototipo anni Quaranta del gangster amaro, vittima della vita e delle circostanze; a lui affiancava il tipo della sgualdrina etica, donna perduta ma dal cuore puro e dalla moralità superiore, amante e amata fino alla rovina totale. È questa la genealogia de La mia ragazza di Magdalena. La storia è scritta con la prosa innovativa e ricercata, fatta di parlato veloce, stacchi meditativi e poesia naturale; e lo sguardo è quello triste e pessimista di Scerbanenco: «Non si risale mai. Non si risorge mai».
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Giorgio Scerbanenco
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