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Editore: BEAT
Anno: 2024
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 368 Pagine
Isbn 13: 9791255021681
Nell’aprile del 1621 a Selamon, un villaggio nell’arcipelago delle Banda, una spruzzata di minuscole isole perse tra l’Oceano Indiano e il Pacifico, un banale incidente – la caduta di una lampada nella bale-bale, la sala riunioni requisita per sé e per i suoi da Martijn Sonck, funzionario olandese della Compagnia delle Indie orientali – innesca uno dei crimini più efferati che la storia del colonialismo ricordi. Sonck, incaricato dalla Compagnia di distruggere il villaggio, ha i nervi a fior di pelle. In passato i bandanesi, abitanti dell’unico luogo del pianeta dove cresce l’albero della noce moscata, una delle spezie di cui le grandi potenze coloniali si contendono il monopolio commerciale, hanno perpetrato stragi dei commercianti invasori; così, quando la lampada cade a terra, Sonck è colto dal panico, lui e i suoi consiglieri afferrano le armi e cominciano a sparare nel buio. Ai colpi dei moschetti i soldati intervengono e gli abitanti del villaggio vengono massacrati senza pietà. È il primo sterminio coloniale motivato dal profitto. Nelle pagine di Amitav Ghosh, questa feroce storia di conquista e sfruttamento – dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla natura – assurge a parabola della furia devastatrice del colonialismo occidentale e delle sue irreversibili conseguenze fino ai giorni nostri: migrazioni, siccità, pandemia, guerre, emergenza energetica.
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Palica
Personalmente, ho molto apprezzato il lavoro di Amitav Gosh in La maledizione della noce moscata; trovo che il succo di questo saggio sia drammaticamente attuale e, a livello personale, tocca nel profondo, al punto da essermi appuntata più di una riflessione. In definitiva, e' un punto di vista che mi mancava, di cui farò tesoro.
Detto ciò, il fatto di essere un misto tra una trattazione storica/un memoir/un saggio sulla geopolitica post coloniale o neocoloniale (in una narrazione in cui l'autore lega i tre nuclei narrativi, anche secondo logiche di causa ed effetto, tra il passato e il presente, which O.O), in aggiunta ad alcune tesi che porta nel libro, mi hanno suscitato qualche domanda e perplessità, più legata probabilmente a una mia necessità di approfondire.
Definitley, una lettura da considerare se si cerca una prospettiva non banale sulla crisi globale attuale (vs, ad esempio, è tutta colpa del capitalismo!¡!¡), meno antropocentrica e meccanicistica, appannaggio di una lettura più vitalista e inclusiva di tutte le forme di vita umane e non.
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