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La grande migrazione (2)

Kari Hotakainen

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Editore: Iperborea

Anno: 2023

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 310 Pagine

Isbn 13: 9788870916645

Dopo che la globalizzazione ha reso inutile il lavoro agricolo, in un futuro non troppo lontano le campagne sono deserte, mentre l’umanità è stipata in metropoli in cui tutti sono disposti a qualunque compromesso pur di avere il proprio spazio vitale. La classe politica se ne lava le mani e delega la soluzione del problema abitativo al neonato Archivio, un gruppo raffazzonato di Precari affamati, a cui promette un alloggio comodo. Presto fatto, l’Archivio redige un questionario: chi risponde racconta la propria vita e, se è unica e colpisce, si guadagnerà una casa. In fondo, con una storia ben raccontata si può ottenere di tutto. La Precaria Ilona Kuusilehto si ritrova così a dover esaminare le risposte ma, paralizzata dalla sindrome dell’impostore, non sa come valutarle. Eppure di storie incredibili ne legge: dall’intellettuale mitomane al truffatore che accoglie in casa un rifugiato, a una timorata di dio che crede sia tornato Gesù in terra. Una moltitudine di millantatori e ladruncoli in cui è difficile districarsi, tanto che anche la Presidente del governo è ormai prossima al crollo emotivo. Se la passano bene solo gli animali nelle campagne abbandonate, trovando una paradossale e civilissima armonia dopo l’esilio del troll Mumin, che pontificava di marketing e branding. Ironico e corrosivo, "La grande migrazione" racconta la storia rocambolesca di un’umanità che si è persa per strada e annaspa per restare a galla nel mondo invivibile da lei stessa costruito, dicendosi ingenuamente che fosse il migliore possibile.

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Lìa B.

Una narrazione “corale” non canonica. 

Una sorta di distopia dove il valore umano è messo in discussione sotto ogni aspetto di vista, ricercando una nuova forma di classificazione di chi è valevole e chi invece no. Ma poi, valevole di cosa? E chi dovrebbe mai assumersi la responsabilità di valutare cosa è degno di esistere e cosa no?

L'Archivio ci prova, a modo suo.

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