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La donna che amava gli insetti (1)

Selja Ahava

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Editore: Elliot

Anno: 2022

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 296 Pagine

Isbn 13: 9788892761797

Maria, nata nell’epoca dei processi alle streghe, ha una potente fascinazione per gli insetti e per l’arte. Mentre intorno a lei il mondo muta Maria li disegna, in tutte le loro forme. E, proprio come gli insetti che vanno incontro a metamorfosi, così anche Maria si trasforma e vive per 370 anni, attraversando le epoche e assistendo ai cambiamenti del mondo – un mondo in cui la scienza prima si affaccia e poi si
afferma come massima antagonista della religione. La donna che amava gli insetti, a partire dalla figura della naturalista tedesca Maria Sibylla Merian (1647-1717) a cui la protagonista è ispirata, racconta la complicata relazione tra esseri umani e natura, e narra gli ostacoli, diversi a seconda delle epoche ma sempre presenti, davanti ai quali si trova ogni donna che voglia affermare se stessa seguendo le proprie inclinazioni. Un romanzo affascinante che ci accompagna dal tempo della caccia alle streghe alla Berlino contemporanea.

Recensioni

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Stefi

Maria Sybilla Merian, naturalista e artista vissuta a cavallo tra '600 e '700 è la donna a cui l'autrice si è ispirata per costruire la sua protagonista. Maria nasce a Francoforte, in Germania e viene allevata da sua madre e dal suo patrigno Jacob, dato che suo padre muore poco dopo la sua nascita. Maria eredita dal padre il talento per il disegno ma è con il suo patrigno che affinerà l'arte che la porterà a trasporre in opere meravigliose la sua passione per gli insetti. Per tutta la sua vita raccoglierà bruchi per ricostruire gli stadi delle metamorfosi delle farfalle, studiarle e conoscere il mistero di Dio e dell'esistenza di tutti noi attraverso questi piccoli esseri viventi. Maria è una donna forte e viene considerata da tutti eccentrica, perciò si può ben immaginare quanti ostacoli, malelingue e pregiudizi debba affrontare per affermare la sua volontà. Malgrado le difficoltà, Maria va per la sua strada e ci porterà a viaggiare magicamente in tutti i modi possibili. A mio avviso la parola chiave di questo romanzo è delicatezza, la scrittura ha un elemento di incanto che ben si allinea con la trama fatata e un po' inaspettata che rende Maria un personaggio assolutamente fuori dagli schemi.

In alcuni momenti il libro mi è sembrato un po' lento e che si perdesse negli stessi concetti religiosi già affrontati. Tuttavia è stata una lettura molto piacevole e anche la cura estetica del libro è notevole.

 

"Ma più taccuini riempivo e più specie diverse archiviavo su carta, più spesso divagavo scrivendo anche della mia vita. Perché se un bruco minuscolo che crea la sua pellicola è degno della mia attenzione, forse altrettanto può esserlo la mia vita, anch'essa semplice frammento del mondo."

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