Tempo di lettura:
17h 46m
Tutti i problemi che agitano il mondo contemporaneo, negli Stati Uniti come in Europa, ci vengono proposti qui nell'ambito di un Sud che più che da sfondo fa da protagonista in questa saga narrata da Hoffenberg. E la matrice è nell'incomunicabilità, nell'incomprensione tra padri e figli, oltre che tra bianchi e negri. Thedore, chiuso nel suo dramma di uomo debole e indeciso, non tenta nemmeno un dialogo con la figlia Drew - chi non sa aiutare se stesso tanto meno è in grado di aiutare gli altri - che di conseguenza cerca una sorta di autoaffermazione in un bere smodato e in esperienze sessuali consumate senza piacere. Kenneth, scoperto dal figlio adolescente durante un amplesso con la segretaria non si sente di spiegargli i suoi problemi coniugali ma cerca di comprarne il silenzio creando così una barriera tra sé e il ragazzo. Il negro Sam è troppo chiuso nella sua convinzione di essere nel giusto per capire e farsi capire da Duke che, senza una guida sicura, tenta inutilmente tutte le strade per giungere a una parvenza di potere finendo travolto in una tragica spirale di violenza. Questi e altri personaggi, tutti vivi e reali, danno vita a uno spaccato della società odierna, così vera e pur così diversa da quella che troviamo descritta in tanti libri sul profondo vecchio Sud che non è più avulso né ripiegato su se stesso ma visto ne contesto, anzi in osmosi con il resto dell'umanità, di cui ripropone tutti i problemi scottanti, esasperati in una maggiore sofferenza per il clima e il temperamento della sua gente.