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La conclusione del romanzo I dodici dannati (Quella sporca dozzina) che viene qui presentato è, se possibile, ancora più travolgente della prima parte. I dodici soldati che, messi di fronte a una sicura impiccagione per delitti da loro commessi, scelgono una missione tra le più rischiose, definita anzi suicida dagli alti comandi militari. Li conosciamo già nei loro tratti fisici e psicologici. Sappiamo perché sono dei criminali e abbiamo già visto come, anche se tra loro si trovano degli assassini occasionali, il capitano Reisman, destinato a guidarli alla morte o alla gloria, li ha trasformati in professionisti dell'omicidio e della strage, perché così vuole l'obiettivo assegnato. Ed ora li vediamo in azione.
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