Dalla parte di lei (2)

"Posso dire che in una donna anche dalle vicissitudini più deludenti la forza dell'amore emerge sempre come da una fonte inestinguibile. ``Dalla parte di lei``, pur nella sua tragica fine, voleva opporsi a che l'amore fosse una illusione." È così che Alba de Céspedes conclude la meravigliosa appendice presente alla fine del suo splendido romanzo. "Dalla parte di lei" è un'intera metafora della Storia italiana, è uno specchio in cui ritroviamo noi stesse mentre lottiamo con i mulini a vento, è un pozzo in cui nascondiamo la nostra consapevolezza della pochezza della nostra vita e dei nostri ideali calpestati da logiche ormai più forti di qualsiasi valore. È un libro straordinario, commovente, che alterna continuamente vita interiore e vita reale in un costante, inesorabile e iniquo confronto. "E intanto mi stringeva. Non lo sapeva, certo, ma anche il suo era un modo disperato di stringermi. Io rabbrividii, smarrita entro una improvvisa pietà per la mia condizione di donna. Eravamo, mi pareva, una specie gentile e sfortunata. Attraverso mia madre, e la madre di lei, e le donne delle tragedie e dei romanzi, e quelle che s'affacciano nel cortile come alle sbarre della prigione, e le altre che incontravo in istrada e che avevano occhi tristi e ventri enormi, sentivo pesare su di me una secolare infelicità, una inconsolabile solitudine."