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Biografia di un cimitero italiano. La Certosa di Bologna (0)

G. Marco Vidor

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Editore: Il Mulino

Anno: 2012

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 291 Pagine

Isbn 13: 9788815240637

Sotto una patina di apparente uniformità amministrativa incentrata su principi igienico-sanitari, le necropoli ottocentesche si presentano ancora come universi polisemici e polimorfi. Come tali, sono caratterizzate dalla compenetrazione e dall'interazione di elementi della città dei morti medievale, dello spazio funerario immaginato e progettato dal pensiero illuminista e di aspetti tipici della cultura funeraria del XIX secolo. Si tratta di uno spazio gerarchizzato, dove la società dei vivi si riflette senza automatismi e dove persistono secolari categorie di esclusione, marginalizzazione e separazione dei corpi, come ad esempio quelle dei bambini morti senza battesimo, dei suicidi, del boia e della sua famiglia. Luoghi fondamentali per la costruzione dell'identità cittadina prima, e nazionale poi, sono il risultato di una rielaborazione degli equilibri tra poteri laici e poteri religiosi e di un complesso rapporto tra secolarizzazione e ritenzione della dimensione sacrale. Questo è ciò che emerge dalla lunga storia del cimitero della Certosa di Bologna inserita in una dimensione comparativa di ampio respiro. Tra i primi cimiteri italiani extraurbani ad essere usati dall'intera comunità cittadina, quello bolognese presenta elementi tali da farne un "unicum" nel panorama italiano ed europeo. Oltre ad essere una necropoli, è concepito e gestito come una sorta di museo d'arte funeraria contemporanea.

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