99 giorni (Burying Water, #1) (1)

Una giovane donna viene trovata quasi in fin di vita in una campagna abbandonata nell'Oregon, evidenti segni di percosse, vestita di tutto punto come reduce da una serata di gala. Quando si risveglia in ospedale non si ricorda il suo nome, il suo passato, né tantomeno come è finita in quella campagna, così decide di darsi un nome, per riacquistare un minimo di identità, un nome che le viene in mente guardando il piccolo tatuaggio che ha sul braccio, Acqua. Dopo la convalescenza Acqua non sa dove andare, nessuno è venuto a cercarla durante i suoi giorni passati in ospedale, non un parente, non un amico; grazie alla generosità della Dottoressa che la ha in cura Acqua viene accolta dalla signora Ginny Fizgerald, una signora un po' burbera e irascibile che vive in una fattoria accanto alla casa della Dottoressa. Acqua inizia così una nuova vita, trova un lavoro, prova a ricostruirsi una sua piccola routine quotidiana, a farsi dei nuovi amici e infatti conosce Jesse, il figlio della Dottoressa che con lei è sempre schivo, distaccato ma al tempo stesso la guarda con occhi che riescono a leggerla nel profondo. Chi è quel ragazzo? Perché ogni volta che si incontrano o si parlano lei sente di conoscerlo? Pian piano i ricordi affioreranno portando con sé momenti di estrema felicità e momenti bui nei quali Acqua non si sentiva affatto al sicuro, cose che sarebbe meglio lasciare sepolte ma si sa che la verità prima o poi viene sempre inesorabilmente a galla.

La storia di Acqua è la storia di una giovane ragazza in terra straniera, ingenua e piena di sogni e di speranze che vengono tradite e disattese. La scrittura è scorrevole, il libro si legge velocemente e quasi d'un fiato, la trama non è particolarmente avvincente e si intuisce presto l'epilogo della storia, nonostante questo è stata una lettura piacevole.
4 stelle